La nostra deve essere un po’ una “malattia” di famiglia, la soddisfazione nelle cose fatte da noi, e fatte bene. Io ho capito ben presto che la mia strada era con qualche strumento in mano, e che avesse a che fare con il corpo, e con le altre persone. Non credo di avere nessuna qualità particolare, ma quelle che ho sono spinte al massimo da una tenacia e un impegno che però non pesa mai. Non pesano le ore passate in sala perché non è un lavoro, ma solo una bellissima passione, che mi consente di trovare la mia dimensione nel vedere i sogni degli altri diventare realtà, e cosi, anche i miei. Oggi ho la fortuna, in questo mio centro, che ho fortemente voluto, di lavorare esattamente dove vorrei, e solo insieme a chi abbiamo scelto per le stesse qualità.